giovedì 14 ottobre 2010

Zamparini: "Porcedda è un gran signore".


Ancora arrabbiato con il Bologna?
"Ma no, c´è stato qualche screzio verbale ma non certo fra me e il presidente del Bologna. Anzi, ho conosciuto Porcedda in Lega e si è instaurato subito un buon rapporto: è un gran signore e me l´ha subito dimostrato".
In che modo?
"C´era una pendenza relativa alla scorsa stagione, gli emolumenti di un prestito di un nostro giocatore alla famiglia Menarini. E Porcedda ha subito sistemato tutto".
E lei per ringraziarlo stava per soffiargli Perez.
"Nessuna guerra, solo la rincorsa comune ad uno stesso obiettivo. Noi avevamo due nomi sul taccuino, Perez è stato indubbiamente un nostro target negli ultimi giorni di mercato perché è un elemento di qualità. Alla fine ha fatto una scelta di vita optando per il Bologna".
Le piace la squadra di Malesani?
"Per abitudine guardo solo al mio Palermo, non metto il naso in casa altrui. Mi pare, però, che i primi risultati siano incoraggianti. Il nuovo tecnico si è proposto bene e ha accettato la sfida di guidare giocatori giovani, che confesso di non conoscere tutti".
In Lega il Palermo rema col Bologna per i diritti tv?
"Penso di sì, ci sono due fronti: da un lato Juve, Inter, Milan, Roma e ora il Napoli, forti dei loro bacini d´utenza. Dall´altra parte le altre 15 società. Ci siamo noi e c´è pure il Bologna. Secondo me la nuova legge è stupida, l´hanno voluta alcune lobby e di fatto il quadro si è complicato".
Il Bologna vorrebbe che i suoi scudetti contassero di più.
"Beh, io invece guarderei al presente, francamente non credo che per assegnare i diritti del 2010 si debba premiare il merito degli ultimi 50 anni. Altrimenti se viene in A l´Alessandria, finirà con l´avere più soldi del Palermo, le sembra giusto?".
Lei è stato proprietario del Castel San Pietro: mai pensato di comprare il Bologna?
"A Castel San Pietro ho ancora un´azienda agricola, oltre a diversi interessi immobiliari in zona. Certe occasioni ti vengono addosso, non vai mai a cercarle: quando il Bologna è stato in vendita io ero già impegnato da un’altra parte, tutto qui. Quel che mi meraviglia, in realtà, è che in una città con un’economia fiorente nessun esponente dell´imprenditoria locale abbia voluto assumere la gestione del club".
Che ora ha un papa straniero.
"Se sono stato capace io di farmi amare a Palermo, sarà ancora più semplice per Porcedda conquistare Bologna".
Contano più le idee o i grandi capitali?
"Conta innanzitutto l´abilità, e la società rossoblù s´è mossa bene. Poi, ovvio, bisogna anche rischiare degli investimenti. Io Pastore l´ho pagato 13 milioni, Munoz quasi 6. E Raggi me ne era costati 7

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